lunedì 9 marzo 2009

La fontana malata. Aldo Palazzeschi.


Vi riporto una bellissima poesia di Aldo Palazzeschi, La fontana malata. E’ una divertente successione di brevissimi versetti nella quale si può intravedere l’intento di mettere in evidenza la pretenziosità della tradizione poetica passata e recente, rivolgendosi a un topos della lirica di tutti i tempi, quello della fontana e delle acque. E’ interessante notare come i fonemi iniziali vogliono rendere il suono di una fontana che stenta a trarre dalle tubature il suo getto d’acqua, e quindi ‘tossisce’: la fontana moderna è malata e con il suo stupido lamento, angoscioso nella sua ripetitività, infastidisce, al punto che il poeta è disposto a tutto per farlo tacere, persino a far magari morire la fontana.


La fontana malata (da Poesie, 1930).

Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch…
E’ giù,
nel cortile,
la povera fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace…
di nuovo
tossisce.
Mia povera
Fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
più nulla.
Si tace,
non s’ode
rumore
di sorta,
che forse…
che forse
sia morta?
Orrore!
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch…
La tisi
L’uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto…
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno
tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari…
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
Fontana,
col male,
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch…

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello questo blog! Dovresti curarlo di più. Comunque cogito ego sum forse.
Ma dopo che ho appurato che esisto chi sono?
Ciao

Lauce ha detto...

Ciao Anonimo.
Grazie per il complimento! Ho ancora molto da scrivere, ma non ho fretta. Ora mi manca il tempo, ma spero di riuscire presto a seguire il mio blog con più continuità!
'Cogito ergo sum' è scritto in modo corretto. Avevo fatto questa citazione nel mio post precedente in modo ironico: "...dubito di poter pubblicare qualcosa! Ma ci sono!"...dubitando posso dire che ci sono...
So che Cartesio aveva attribuito al "Cogito ergo sum" un peso diverso!

Non sono senz'altro io a poterti dire chi sei nel momento in cui hai appurato che esisti! :)

Ciao, grazie,
Laura.

Anonimo ha detto...

Bah si forse. Hahaha divertente scrivere su internet. conosci gente che forse manco ti saluterebbe nella vita reale. Comunque non si è solo perchè si esiste. Si esiste anche per qualcosa. Che è la cosa che non riesco a trovare ne il motivo. Te per cosa vivi?

Ciao
Mirco

Ps: Ma te vedi subito quando posto qualcosa?

Anonimo ha detto...

Bel blog:) utile per il mio esame:)

Anonimo ha detto...

Ciao Laura, blog molto interessante. Si denota che hai un'inclinazione per la letteratura russa. Io adoro quella francese. Ho visualizzato il video dove parli di Hugo e del romanticismo. Il passo che hai letto alla fine è sublime.
Mi piacerebbe condividere con te la passione per la letteratura se avrai la possibilità di leggere questo commento. Spero di si! Ciao

Tamcra ha detto...

Ciao Laura!
mi sono permessa di citare il tuo post per il mio blog "Pangrattato":
http://pangrattato.blogspot.com/2012/03/il-laptop-malato.html

davide ha detto...

qualcuno mi può spiegare chiaramente con perchè il poeta chiama i domestici per chiudere la fontana? grazie in anticipo ;)

Anonimo ha detto...

Ciao Laura,

ho scoperto solo oggi il tuo bellissimo blog, che purtroppo è chiuso. Dove posso rintracciarti? Ne hai ancora uno in rete?

Ciao, Stefano

ti lascio il mio indirizzo:

bartleby58@gmail.com